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venerdì 15 giugno 2012

dal sito www.cronache.org un articolo di Paolo Fior, giornalista e blogger

Agsm Verona nel mirino dell’Authority

Correttezza e rispetto delle regole non sembrano in cima alla lista delle priorità di Agsm Verona. Anzi, a ben vedere la storia recente del gruppo è costellata di sanzioni per violazioni di ogni genere e grado. Si va dalla condanna Antitrust del 2010 per la mancata separazione societaria nonostante il gruppo operasse in regime di monopolio nell’erogazione del servizio di illuminazione pubblica (pare un peccatuccio veniale, in realtà Agsm non potrebbe operare al di fuori del territorio veronese), a violazioni di carattere tariffario per le quali l’Authority per l’Energia ha condannato il gruppo al pagamento di sanzioni per oltre 112mila euro (clicca qui per scaricare il documento)Da ultimo le cose più gravi: il 17 novembre scorso l’Authority per l’Energia ha avviato procedimenti nei confronti di Agsm VeronaAgsm Distribuzione e Agsm 
Energia per violazioni degli obblighi di separazione funzionale e contabile e per violazioni in materia tariffaria. Dagli accertamenti preliminari, condotti dall’Authority anche con un’ispezione della Guardia di Finanza, emergono fatti gravissimidai verbali del consiglio di amministrazione risulta che Agsm Distribuzioneha svolto l’attività di distribuzione senza l’autonomia decisionale e gestionale imposta dalla normativa e senza rispettare i criteri di efficienza, economicità, neutralità e non discriminazione previsti per promuovere la concorrenza nel settore dell’energia. Inoltre, come risultato dalla verifica ispettiva, i costi di manodopera sarebbero imposti dalla capogruppo a tutte le società del gruppo. La normativa prescrive che le società di distribuzione dell’energia debbano essere gestite da un Gestore Indipendente che peraltro dovrebbe limitare l’accesso alle informazioni “commercialmente sensibili” da parte di personale e aziende che non operano sotto la sua direzione e prescrive anche l’adozione di sistemi di tracciabilità dell’accesso a tali informazioni. Non solo: è previsto che le richieste di accesso debbano avvenire in forma scritta e debbano essere protocollate in un registro accessibile in ogni momento all’Autorità stessa. Dall’ispezione della Guardia di Finanza è invece emerso che Agsm Distribuzione non ha posto in essere limitazioni efficaci all’accesso delle informazioni commercialmente sensibili, né ha predisposto un piano finalizzato alla separazione fisica della banca dati, con l’aggravante che dai verbali del consiglio d’amministrazione “risulta una preordinata volontà dei vertici di Agsm Distribuzione di condividere con la capogruppo la soluzione della cosiddetta questione informatica peraltro nel senso di un rallentamento della messa a regime del nuovo sistema gestionale, pur nella consapevolezza del problema legato al rischio sanzioni”.
Insomma, comportamenti gravissimi, ma non basta. Dall’ispezione della Guardia di Finanza sono emerse anche violazioni in tema di separazione contabile e in particolare nella deliberazione dell’Authority si legge che “le operazioni di finanziamento infragruppo avvengono in favore della capogruppo e della Agsm Energia a condizioni diverse da quelle di mercato ed in particolare senza limiti di fido e piani di rimborso”. Quest’ultimo aspetto è di particolare rilevanza, perché apre un inquietante spaccato sulla contabilità del gruppo controllato al 100% dal Comune di Verona e di cui – come ho già osservato nel post precedente – non si capisce chi decide (e chi controlla) cosa. Di più: l’Authority rileva che “non ci sono contratti formalizzati relativi alle attività di finanziamento intercompany” e che “non esiste documentazione ufficiale circa le modalità di dettaglio per la determinazione del pricing”.
A questo punto sarebbe interessante capire qualcosa di più sui bilanci di questo gruppo e su cosa ha da dire PricewaterhouseCoopers che quei bilanci certifica. Voce in capitolo dovrebbe averla anche l’azionista, cioè il Comune guidato dal sindaco leghista Flavio Tosi, che ha messo alla guida del gruppo uno dei suoi fedelissimi: il ragionier Paolo Paternoster. Di questo parleremo prossimamente, intanto chi fosse interessato ad approfondire può scaricare da qui il documento dell’Authority.

Paolo Fior